Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/116

Da Wikisource.

frutti e dei godimenti, essi vorrebbero una plebe cieca, mansa, servile, che li lasciasse fare e non turbasse la tranquillitá del loro possesso; il che non può aver luogo, se la moltitudine giunge a conoscere le sue ragioni, a sentir le sue forze e a paragonar le une e le altre colla debolezza e coll’ingiustizia dei pochi che abusano la sua semplicitá.

S’ingannano a partito coloro che attribuiscono a questo o quel genere di letteratura i vizi di chi lo coltiva, giacché ogni genere in sé è buono, benché tutti non sieno allo stesso modo. Ma né i maggiori né i minori giornali saranno buoni, se non assommano una dottrina soda e fondata, e se quindi non ci sono ottimi libri che la contengono. E siccome non si dánno libri ottimi senza grandi scrittori, dalla copia o dal difetto di questi dipende in sostanza il valore intellettuale di una nazione. Ora nel modo che niuno può essere operatore insigne se non è altresi gran pensatore, medesimamente, come nota il Leopardi, «non sono propriamente atti a scrivere cose grandi quelli che non hanno disposizione o virtú di farne» (0. E chi scrive cose notabili le fa in un certo modo, poiché ne forma il concetto, ne pubblica il disegno, ne prenunzia, ne apparecchia, ne accelera l’esecuzione. L’idea è la vera entratura del fatto, come il pensiero dell’azione, onde che la lode dei principi suole appartenere agli scrittori, e ogni alta impresa è in origine un concetto, un augurio, un proponimento. Da ciò nasce la virtú creatrice della penna e della parola, piú potente dei principi e degli eserciti; tanto che il Boccaccio dice della prima che «le sue forze sono troppo maggiori che coloro non estimano, che quelle con conoscimento provato non hanno» e il Giordani chiama la seconda «un’artiglieria che tira piú lontano, tuona piú lungo e conquassa piú forte de’ cannoni» ( 3 ). Ma l’efficacia della parola e della penna risulta da due coefficienti, cioè dalla materia e dalla forma, le quali corrispondono alla coppia preaccennata

(1) Opere, t. i, p. 240.

(2) Decamerone, vili, 7.

(3) Supplemento alle opere , p. 113.