Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 1, 1910 - BEIC 1837632.djvu/87

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parte prima - capitolo xi 81

comparsa nel circo del pallone. Queste posero in cimento la mia castitá e la soggiogarono la prima volta. Verrá il capitolo de’ miei amori.

La sopraddetta osservazione potrebbe farmi discendere moralmente a far de’ giudizi poco aggradevoli sull’indole femminina e sulle principali magnetiche attrazioni de’ cervelli e de’ cuori donneschi. Sono discreto, e anzi mi rallegro con questo sesso che sieno estinte per lui le idee del costume de’ tempi del Petrarca, e vederlo nuotare a’ dí nostri in un lago di soave elettricitá confacente al suo genio, per l’abbandono nella maggior parte de’ giovani degli studi incomodi, e per la perfetta loro occupazione delle leggerezze non dissimili da’ palloni spinti pomposamente per l’aria da un braccio robusto e dalla comparsa d’un uomo servetta nella commedia.

Oltre a che non interesserebbe la minuta storia del mio ragazzesco coraggio esposto in molti cimenti nella Dalmazia, mi vergogno a confessare delle mie bravure, che non furono altro che insensate e forsennate imprudenze. Tuttavia, siccome il dare un picciolo dettaglio anche di quelle è un dovere di chi scrive le memorie della sua vita, lo darò storicamente e ingenuamente, senza speranza che nessun padre, leggendolo, si riduca a considerare maturamente in qual mondo spedisca un figlio inesperto avviandolo a quell’armata in cui sono stato, e senza speranza che nessun giovane avviato a quella tragga dalle mie narrazioni quel frutto che trar potrebbe.

Non v’era occasione di guerra e il valore de’ giovani uffiziali voleva sfogarsi. Sarei passato per un vigliacco, se avessi ricusato d’unirmi alle loro combriccole, nelle loro imprese.

Queste imprese però consistevano nell’insidiarsi la borsa co’ giuochi violenti, nel far delle serenate ne’ luoghi da’ quali poteva venire delle controserenate cogli archibugi, nel fare de’ festini da ballo e delle cene colle femmine da piacere, ne’ garbugli notturni, ne’ travestimenti per spaventare, e nel disturbare i sonni degli abitanti di quelle cittá e quelle fortezze dove si trovava la corte generalizia. Mi risovviene che una notte della state nella cittá di Spalato, otto o dieci di noi si vestimmo due