Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/80

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Pidocchio a paragone dell’uomo fece prova di maggiore giudizio di lui.

Come il Pidocchio? Che cosa ebbe ad eleggere costui? Un poco di pazienza; non v’inquietate, Bestie illustrissime, chiarissime e reverendissime, che ve lo racconterò. I priori di Aremberga nella Vesfalia avendo sperimentato parecchi modi di elezione per creare il podestà e trovatili tutti fallaci, deliberarono commettere un tanto ufficio alla discrezione del Pidocchio; ed ecco il modo col quale procedevano. Gli eligendi sedutisi intorno ad una tavola, piegato il capo, con le barbe loro venerabili toccavanla; allora, adoperate le debite cerimonie, ponevano in mezzo di quella il Pidocchio, il quale soffermatosi alquanto per considerare maturamente la diversa generazione delle barbe e tutto quanto era degno di esame, dopo avere invocato quello che disopra o disotto invocano i Pidocchi quando eleggono i podestà, con piena conoscenza di causa difilato contro la barba che gli era paruta più giusta ed arrampicandosi su pei peli eleggeva il sindaco di Aremberga422-1.

I Persiani andarono convinti di questa verità; imperciocchè, spento l’usurpatore, commisero la elezione del Re al nitrito del Cavallo; quello di Dario nitrì e lui elessero; come poi il Cavallo di Dario prima di quello degli emuli suoi nitrisse e per quale accorgimento, io mi vergogno dire. L’Alfieri