Pagina:Guittone d'Arezzo – Rime, 1940 – BEIC 1851078.djvu/416

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412 indice
209. Fra Guittone risponde esaltando la sua nuova vita... p. |||
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210. Allontanatosi dalla signoria d’Amore, ora soltanto può discernere il bene dal male e il male dal peggio |||
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211. Al conte Gualtieri perché vieti ciò che aveva scritto nel tempo della colpa |||
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212. Contro Guidaloste, che troppo si vanta e stima buono soltanto se stesso |||
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213. Il loglio non può dare il grano, né il male il bene.... |||
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214. Al Giudice di Gallura, cui non osa dire nè sa tacere quanto gli sia caro |||
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215. In lode del conte Guelfo e Pucciandone, che s’augura di vedere ed udire |||
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216. L’amore e la lode debbono esser tra uguali....... |||
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217. All’amico Finfo, al quale non vuol esprimere le dovute lodi in presenza |||
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218. Bisogna odiare il vizio, amar la virtú, porre ogni desiderio in Dio |||
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219. A messer Gentile, perché difenda la sua nobilita, che potrebbe portarlo assai in alto |||
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220. Manifesta a messer Bandino la gioia d’essersi liberato da amore |||
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221. Anche piú di lui dovrebbe mastro Bandino lamentarsi d’amore |||
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222. Importa considerare con chi si stringe amicizia |||
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223. Al giudice Gherardo |||
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224. Sonetto satirico |||
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225. Ad un amico che, arricchitosi, non gli risponde piú... |||
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226. A don Zeno, che gli fu troppo ricco di lodi |||
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227. A messer Gherardo, podestá d’Ancona |||
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228. Invita un suo «diletto figlio» a darsi tutto a Dio.... |||
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229. Umiltá lo intimorisce nel dir le lodi che vorrebbe.... |||
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230. A Meo Abbracciavacca, per rallegrarsi del suo ritorno... |||
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231. Gioco di parole |||
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232. Non la ricchezza, ma solo il buon costume procura la lode. |||
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233. Spiega a Meo Abbracciavacca come Dio possa insieme usare giustizia e misericordia. |||
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234. Guittone richiama all’onestá messer Onesto |||
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235. Messer Onesto risponde a Guittone che spera trovar perdono accordando il suo nome ai fatti |||
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236. L’uomo stolto non pensa che per un giorno di bene va incontro al pianto eterno |||
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237. Ammonisce Monte Andrea e gli altri, cui son graditi i suoi versi, perché non s’attengano a quelli ch’egli stesso ritrattò. |||
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238. Un ignoto domanda a Guittone perché Dio creò il peccatore |||
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239. Risposta di Guittone |||
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240. Trattato d’amore. Questa è la disposizione de la figura de l’Amore ecc |||
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