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Anno X. | Sabato, 5 Agosto 1911. | Num. 32. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
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La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
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Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
SOMMARIO:
Educazione ed Istruzione
LA SANTA CAPPELLA
STUDII STORICI
(Continuazione, vedi numero 31).
E dopo alcuni minuti di cammino, arrivarono, traverso una porticina, — quelle grandi essendo chiuse da molto tempo, — entro la Chiesa: navata immensa le cui gigantesche arcate poggiavano su esili colonnine riceventi in mille foggie diverse i bagliori di tre o quattro lampade lasciate accese qua e là in una cappella od ai piedi della statua di qualche Santo.
Quando questi due uomini si trovarono nel silenzio e nella solitudine della Chiesa, un senso di tristezza e di paura s’impossessò dei loro cuori; uno perchè aveva terribili confessioni da fare, l’altro perchè comprendeva quanta responsabilità stava per assumersi. Del resto era spettacolo ben solenne quel sacerdote inginocchiato in preghiera, mentre pallido, affranto, e il cuore tutto in tempesta l’altro provava l’attesa e le angoscie d’un colpevole condotto innanzi al giudice che deve decidere della sua sorte e che è per restituirlo alla libertà o per gettarlo sotto il ferro d’un carnefice.
Ma ad un tratto invece di accingersi all’accusa sacramentale il cavaliere si mise come un energumeno a gridare: — E che bisogno ho io di confessarmi e di implorare la misericordia divina? Non c’è più perdono per me, e se Dio mi perdonasse non sarebbe giusto. Ascoltatemi Padre mio: voi dovreste rivolgervi da me— Fratello mio, i vostri delitti sono grandi, ma la misericordia di Dio è infinita. Non disperate di ottenere a forza di lacrime, di compunzione e di fiducia nella bontà celeste, il perdono dei vostri falli, per enormi che essi siano. Tornate adunque a sentimenti meno disperati.
— Non ho detto tutto; a rendere più vile la mia crudeltà, più imperdonabile, giacchè non uccisi in un impeto di subita brutalità ma con premeditazione, ci concorse la miserabile passione della gloria. La gelosia, l’amor della gloria, questa febbre strana, questa corona di spine che lacera tutte le fronti che la portano. Io ero un architetto venuto dal fondo dell’Alemagna per concorrere con tre altri artisti, invitati come me dal Re di Francia per costruire la Cappella del suo palazzo.
Io conoscevo i miei avversarii; nessuno di loro poteva inspirarmi inquietudini; poichè, Padre mio, fui io che costrussi la Chiesa di S. Giacomo a Vienna; fui io che creai le sue torri cesellate e le sue misteriose