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boulevard boulevart boulever boleverque, prov. balloar, sp. baluarte. Il fr. pare aver servito di tramite a tutte le forme neol. allegate di sopra. Esso compare nel sec. 15º, e riposa su tardo mat. bolwerk donde ol. bolwerk, ing. bulwark, che racchiude due sensi corrispondenti a due etim. e composizioni diverse. La prima era di bolle oggetto rotondo da essere gettato [aat. bolon, mat. boln gettare], e werk opera: quindi “macchina da getto”. La seconda di bohle asse e werk opera, e valeva, come oggi, “costruzione di tavoloni, riparo di panconi”. Solo il secondo passò nelle lingue rom. e slave, chè anche il russo possiede bolverk. Chi vuole avere un’idea delle etim. che si trovavano nei secoli passati legga quel che scrive Galileo nel suo Tratt. di Fortif.: «si domanda ballovardo, quasi che belliguardo, cioè guardia a difesa della guerra»! Bl. bolevardus fu foggiato dal Breidenbach all’an. 1483. Der.: baluardetto.

Banca banco panca, arnese di legno da sedervi più persone; tavola de’ giudici, cambiavalute, macellai, rematori; alzamento di gabbia (Dante, Fra Giord., Boccaccio). Con fr. banc banche, prov. banc banca, sp. port. banca forme aventi tutti o quasi tutti i sensi it., riproduce ger. bank svoltosi in aat. banch panch, mat. banc tm. Banck scanno, seggio; as. banc, ags. benc, ing. bench, anrd. bekkr, ol. bank, sv. dan. bünk. Del ger. sono riflessi anche lit. bánkas, lett. benkis. Dei molti sensi presentati dalle lingue rom. il ger. oltre al fondamentale di “seggio, scanno”, pare conoscesse solo quello di “secca”. Fr. banque riprodusse direttamente it. banca nel sec. 16º. La rad. preger. è bhangi. Bl. bancha è usato negli Stat. Cadubrii; molto più prima banchus, cioè sin dal 1010 in Ispagna e più presto ancora il deriv. banchale, cioè l’ann. 966 nella Marca Spagnola. Evidentemente il bl. questa volta è anteriore alle lingue rom. Però fr. banc è già del sec. 11º. Der.: banc-ario-hetta-hiere-one. Panc-ale-one.