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38 bicchiere — bidello.


Bicchiere, vaso da bere (Guittone, Boccaccio). Risp.: lad. bicher, valac. pëhar prov. afr. pichier sp. port. pichel d’ug. sig. L’it. e il lad. procedono senza dubbio da bl. bicarium, come le forme col p (fra le quali c’è anche it. pecchero; v. q. p.) procedono da bl. picherium peccareum. Questo bl. bicarium alcuni lo voglion fare derivare da l. baccar vaso da vino, mentovato da Festo, ovvero da gr. βίχος vaso di terra. Ora lasciando anche stare le difficoltà fonetiche che s’incontrerebbero a cavare un bl. bicarium sia da baccar sia da βίχος, basta osservare la circostanza dei luoghi ove compare dapprima bl. bicarium per capire quale sia la sua origine. Bicarium ricorre prima di tutto in Arnoldo di Lubecca, Corrado di Magonza e Ditmaro, tutti scrittori tedeschi; come tedeschi sono Baldrico, Reimerus e Dietrico di Metz che usano i primi nei sec. 11º e 12º le forme col p. Ciò vuol dire necessamente che bicarium e forme parallele riproducono nè più nè meno che as. biker, mat. bëchaere, bëcher, anrd. bikar, come le forme col p riflettono aat. pëchari, pëchare, mat. pëcher d’ug. sig. Si può poi fare quistione se aat. pëchare as. bicher ing. beaker siano indigeni ger. come sostiene Faulmann ovvero derivati da l. baccar come vorrebbe Kluge. Ma questo esorbita dal nostro compito, bastandoci assodare che bicchiere immediatamente proviene dal ger. V. Pecchero. Der.: bicchier-ata-ino-one.

Bidello, chi serve ad università od accademie (Caro, Fioretti). Con sp. prov. afr. bedel, fr. bedeau messo di giustizia, immediatamente riproduce bl. bedellus pidellus pedellus, che sin dal 1350 vale già anche “servente d’università” [bedelli universitatum]. Questo bl. riposava su aat. bitil petil pittil, mat. bitel messo di giustizia, birro. Mat. bédelle pedélle pedell, tm. Pedell bidello, sono anch’essi riflessi del bl. e non dell’aat. petil, il quale aveva per forme secondarie butil putil, mat. bütel donde tm. Büttel donzello, messo, birro. L’ags. era bydel messo,