Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/518

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510 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.


N

Natura non intraprende a far quello che è impossibile a esser fatto |||
 43
Natura per indur nel mobile qualche grado di velocità lo fa muover di moto retto |||
 45
Natura non conferisce immediatamente un determinato grado di velocità, se ben potrebbe |||
 45
Natura non opera con molte cose quello che può con poche |||
 143
Natura prima fece le cose a modo suo, e poi fabbricò i discorsi degli uomini, abili a intenderle |||
 289
La natura e Dio si occupano nella cura degli uomini come se altro non curassero |||
 394
Quello che a noi è difficilissimo a intendersi, alla natura è agevolissimo a farsi |||
 473
Naturale inclinazione delle parti di tutti i globi mondani d’andare a i lor centri |||
 58
Navigazione verso l’Indie occidentali facile, e difficile il ritorno |||
 465
Le navigazioni nel Mediterraneo da levante verso ponente si fanno in tempi più brevi che da ponente verso levante |||
 466
Negandosi i principii nelle scienze, si può sostenere qualsivoglia paradosso |||
 65
Negli oggetti molto lontani e luminosi un piccolo avvicinamento discostamento è impercettibile |||
 413
Nelle scienze naturali è inefficace l’arte oratoria |||
 78
Neil’assioma Frustra fit per plura etc. l’aggiugnere aeque bene è superfluo |||
 150
Nelle scienze naturali non si deve ricercar l’evidenza matematica |||
 256
Non conviene che chi non filosofa mai, si usurpi il titolo di filosofo |||
 139
Non ha ’l vero sì poca luce, che non si scorga tra le tenebre de i falsi |||
 447
Non posson essere i falsi dimostrabili come i veri |||
 156
Non repugna il potersi con la circonferenza d’un cerchio piccolo, e poche volte rivoltato, misurare e descrivere una linea maggiore di qualsivoglia grandissimo cerchio |||
 271
Non si scema la forza dove non se n’esercita punto |||
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Numero ternario celebre appresso i Pitagorici |||
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