Pagina:Leopardi, Giacomo – Canti, 1938 – BEIC 1857225.djvu/193

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dediche, notizie, annotazioni 187

che in questa parte non le arrivano quelle del Sannazzaro né qual altro si sia dei nostri poemi pastorali, eccettuato l'Aminta e in parecchie scene il Pastor Fido.

Ivi, 12. Altrice.
[v. 198]

Credo che ti potrei portare non pochi esempi dell’uso di questa parola, pigliandoli da’ poeti moderni: ma se non ti curi degli esempi moderni, e vuoi degli antichi, abbi pazienza che io li trovi, come spero, e in questo mezzo aiutati col seguente, ch’è del Guidiccioni1. «Mira che giogo vil, che duolo amaro Preme or l’altrice de’ famosi eroi».

Ivi, 13. Se di codardi è stanza,
[v. 199] meglio l’è rimaner vedova e sola.

«Solo» in forza di «romito», «disabitato», «deserto» non è del Vocabolario, ma è del Petrarca2. «Tanto e piú fien le cose oscure e sole Se morte gli occhi suoi chiude ed asconde». E del Poliziano3. «In qualche ripa sola E lontan da la gente [dice d’Orfeo] Si dolerá del suo crudo destino». E del Sannazzaro nel Proemio dell’Arcadia. «Per li soli boschi i salvatichi uccelli sovra i verdi rami cantando». E nell’egloga undecima4. «Piangete, valli abbandonate e sole». E del Bembo5. «Parlo poi meco, e grido, e largo fiume Verso per gli occhi in qualche parte sola». E del Casa6. «Ne i monti e per le selve oscure e sole». E del Varchi7. «Dice per questa valle opaca e sola Tirinto». E del Tasso8. «Per quella via ch’è piú deserta e sola». È tolto ai Latini, tra’ quali9 Virgilio nella Favola d’Orfeo10:

  1. Son. «Viva fiamma di Marte, onor de’ tuoi».
  2. Son. «Tra quantunque leggiadre donne e belle».
  3. Orfeo, At. iii, ediz. dell’Affò, Ven. 1776, v. 16, p. 41.
  4. V. 16.
  5. Son. xxxv.
  6. Son. xliii.
  7. Son. «Tesilla amo, Tesilla onoro, e sola».
  8. Ger. lib., c. x, st. 3.
  9. [Nell’ediz. Nobili: «fra’quali».]
  10. Geor., lib. iv, v. 465.