Le condizioni necessarie si possono meglio studiare così: Su ogni retta
( cost.)
uscente dal punto cioè dal punto , la funzione ha nelle nostre ipotesi un massimo o un minimo per .
[Viceversa non si può dire che, se è punto di massimo o di massimo su ogni retta uscente da , esso sia un punto di massimo o di minimo, come si vede con metodo analogo a quello svolto al § 80, a, pagina 268].
Cioè ha un massimo o un minimo per . Se dunque ha derivate prime e seconde finite e continue, sarà per e per valori qualsiasi (non nulli contemporaneamente) di :
(se si tratta di punto massimo)
(se si tratta di punto minimo).
Ora, affinchè , qualunque siano non contemporaneamente nulle dovrà essere. Affinchè abbia segno costante, qualunque siano dovrà essere nel punto . Queste sono dunque altre condizioni necessarie, affinchè la abbia nel punto un massimo o un minimo, almeno se le derivate prime e seconde di sono continue. Noi proveremo che:
Condizioni sufficienti sono le:
; ; finite e continue (nel punto). (Si noti che è condizione necessaria, mentre è condizione sufficiente).
E, se tali condizioni sufficienti sono soddisfatte, il punto è punto di massimo se sono nel punto considerato negative; esso è un punto di minimo, se sono positive. (Dalla segue che hanno lo stesso segno). Infatti, supposto che in sia , la formola di Taylor-Lagrange dà
(1)
ove il soprassegno indica che le derivate seconde sono calcolare in un punto con .
Ora, essendo tali derivate seconde continue, basterà scegliere abbastanza piccolo perchè abbia il segno di e abbia il segno di cioè sia positivo. Il trinomio posto al 2° membro di (1), e quindi anche