Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/177

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quarto cantare 133

17.
Se forse, dice, tu sei stato offeso,
Che fai tu della spada, il mio piloto1?
A che tenere al fianco questo peso,
Per startene a man giunte come un boto2?
Se al corpo alcun dolor t’avesse preso,
Gli è qua chi vende l’olio dello Scoto:
Se t’hai bisogno d’oro, io ti fo fede
Che qualsivoglia banca te lo crede.
18.
Dopo Eravano poi nessun fu muto;
Chè ognun gli volle fare il suo discorso,
Offerendo di dargli ancora aiuto,
Mentre dicesse quanto gli era occorso;
Ond’ei, che avrebbe caro esser tenuto
D’aver piuttosto col cervello scorso3,
Alzando il viso, in loro gli occhi affisa,
E sospirando parla in questa guisa:
19.
Non v’è rimedio, amici, alla mia sorte:
Il tutto è vano, giacchè la sentenza
È stabilita in ciel della mia morte,
Che vuol ch’io muoia, e muoia in mia presenza.
Già l’alma stivalata4 in sulle porte
Omai dimostra d’esser di partenza;
E già col corpo tutt’i sentimenti
Le cirimonie fanno e i complimenti.

  1. St. 17. Piloto. Poltrone. (Nota transclusa da pagina 201)
  2. Boto. Voti. Immaginette che si mettono intorno ad altre immagini di Santi e Madonne, per grazie ricevute. (Nota transclusa da pagina 201)
  3. St. 18. Aver scorso. ecc. Aver data la volta al cervello. (Nota transclusa da pagina 201)
  4. St. 19. Stivalata. In procinto, pronta alla partenza. (Nota transclusa da pagina 201)