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200 malmantile racquistato

20.
Ed egli, che da essa ebbe il sapone
E che si trovò lì come il ranocchio
Preso dalla medesima al boccone,
Mentr’ella saltò in barca, chiuse l’occhio.
La strega fra quell’anime si pone:
Quai colle brache1 son fino al ginocchio,
Dovendo a’ soprassindaci di Dite
Persentar de’ lor libri le partite.
21.
Piangendo, come quando uno ha partito
Le cipolle fortissime malige,
Passan quel fiume, e poi quel di Cocito,
Ultimamente la palude Stige
Che a Dite inonda tutto il circuito
E in sè racchiude furbi e anime bige2;
Ove Caronte al fin sendo arrivato,
Sbarcò tutti: ed ognun fu licenziato.
22.
Ch’entrar dovendo in Dite, e salta e gira,
Che par quando mi barbera3 la trottola;
Andar non vi vorrebbe e si ritira,
Grattandosi belando la collottola;
Pur finalmente forza ve lo tira,
Come fa4 il peso al grillo una pallottola;
Così ne van quell’anime nefande,
Chi dal piccin5 tirata, e chi dal grande.

  1. St. 20. Quai con le brache ecc. Alle quali anime, per la paura, eran cascate le brache fino al ginocchio. (Nota transclusa da pagina 275)
  2. St. 21. Genti bige. Scellerate e da non se ne fidare. Chiamavansi bigi cioè di colore incerto, quelli che dalla fazione dei Palleschi (fautori dei Medici) passavano a quella dei Piagnoni (fautori di fra Girolamo Savonarola), o a quella degli Arrabbiati o Compagnacci (nemici del Savonarola). (Nota transclusa da pagina 275)
  3. St. 22. Bàrbera (Cioè fa come un barbero alle mosse) la trottola, quando non gira unita e pari, ma a salti. (Nota transclusa da pagina 276)
  4. Come fa. ecc. Come il peso tira una pallottola al grillo che è una piccola palla a cui debbonsi accostare le altre quanto è più possibile, per vincere al giuoco delle pallottole o piastrelle, o murelle. (Nota transclusa da pagina 276)
  5. Il piccino, il grande e la catena sono tre contrappesi di piombo per via dei quali si fanno fare alle pallottole i giri voluti. Intende, peccati piccoli o grandi. (Nota transclusa da pagina 276)