56. L’insegna di costoro è un montambanco,
Che ha di già dato alli suoi vasi il prezzo;
E detto che son buoni al mal del fianco;
E strolagato, e chiacchierato un pezzo:
Ma trovandosi al fin sudato e stanco,
E non avendo ancor toccato un bezzo,
Si scandolezza1 ed entra in grande smania;
Poi dice ch’e’ si parte per Germania. 57. Uomini bravi quanto sia la Morte,
Scandicci n’ha mandati e Marignolle2;
Gente che si può dir ch’abbia del forte,
Poich’ella ammazza3 gli agli e le cipolle.
Sue lance i pali son, targhe le sporte,
Archibusi le man, le palle zolle:
Va ben di mira, e colpo colpo imbreccia,
Massime quand’altrui vuol dar la freccia4. 58. Vien comandata da Strazzildo Nori,
Ch’è chimico, poeta e cavaliere:
Ed è quei che in un quadro co’ colori
Fece quei fichi che divenner pere.
E perchè questo è il re de’ bell’umori,
Per dimostrar quanto gli piaccia il bere,
Ha per impresa un Lanzo5 a due brachette,
Che il molle insegna trar dalle mezzette.
↑St. 56. Si scandolezza. S’adira. (Nota transclusa da pagina 87)
↑St. 57. Scandicci e Marignolle, Ville vicine a Firenze. (Nota transclusa da pagina 87)
↑Ammazza. Fa mazzi. (Nota transclusa da pagina 87)
↑Dar la freccia, Frecciare, chieder danari in presto, e si dice di chi ha poco modo e meno voglia di renderli. (Nota transclusa da pagina 87)
↑St. 58. Un Lanzo. Un Tedesco delle guardie, gran bevitore, capace di scompisciare le due paia di brache che portava. (Nota transclusa da pagina 87)