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Si distinse in letteratura Giovanni Andrea de’ marchesi di Ceva, signori della Chiusa, di Priero e di Castelnuovo ed accademico di Pisa, e che pubblicò varie riputate dissertazioni sulle poesie immortali del Petrarca.

D. Cristoforo Roelli segretario dei brevi di papa Urbano VIII, fu insigne per le sue composizioni in versi ed in prosa.

Il di lui fratello Bartolomeo Roelli, versatissimo nella storia greca e nella latina, dotto giuriconsulto fu senatore nel Senato di Piemonte 1. Bartolomeo Dalmazzone il quale, secondo monsignor Della Chiesa, acquistò dei titoli di giurisdizione sul castello di Belvedere, fu senatore ordinario nell’eccellentissimo Senato di Torino, ed uno dei principali soggetti che ebbe quel magistrato.

Il cavaliere D. Francesco Derossi fu referendario di stato e regio consigliere. D. Carlo Derossi, eccellente giurista padre del già lodato monsignor Giuseppe Tommaso vescovo d’Alessandria, pubblicò varii libri fra i quali si notano: Verità morali, Specchio dell’uomo, Il ricovero delle muse, ecc. 2.

  1. Alla famiglia de’ Rovelli appartiene Filippo de’ Marchesi di Ceva, Professore nel R. Collegio di Monza, il quale scrisse l’Emo, poemetto in ottava rima diviso in due canti, stampato in Venezia da Antonio Zatta e figli, 1787, 1 vol. in 16°. di pag. 47. Fu da lui composto per encomiare il singolare valore di S. E. Angelo Emo, cavaliere della Stola d’Oro capitano straordinario delle navi scelte per la guerra contro Tunisi, in cui espugnò la piazza di Sfax. Vivaci immagini, forbita elocuzione, versi armoniosi, sono i pregi di questo poemetto, come scrive il cav. prof. Vallauri.

    (A. B.)

  2. Carlo Derossi fu Accademico Innominato di Bra, fu valente poeta lodato dal Vallauri nella sua Storia della Poesia; stampò inoltre l’Eroe celebrato in rime toscane, dedicato a Madama Reale Giovanna Battista. Torino 1718, 1 vol. in 8° di pag. 173.

    Ceva Andrea; si ha di lui: Corona funebre nelle reali esequie del Serenissimo Principe di Savoia del sig. cav. D. Andrea dei marchesi di Ceva, gentiluomo di camera di S. A. in Torino per Aluisi Pizzamiglio stampator ducale, 1605; in 4° di pag. 12.

    Chiavello o Clavello Pietro da Ceva è nominato anche siccome poeta della prima metà del secolo XVI dal prelodato Vallauri.