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LIBRO PRIMO | 43 |
stadj, e non havvene oltre a diciotto per giugnere ai limiti delle due monarchie. Nè vi voleva meno della guerra cogli Unni per istogliere i Persiani dall’impedire quanto bramavano la nuova fortificazione. Laonde Cavado appena deposte le armi spedì ambasciadori a querelarsi co’ Romani dell’operato da loro in contraddizione ai trattati, afforzando una città sulla frontiera1. Ma Anastasio con minacce, con preghiere, e soprattutto con danaro procurò calmarne lo sdegno, e spegnere in lui ogni vendetta.
V. L’imperatore inoltre ridusse allo stesso splendore di Dara un altro armeno borgo a confine della Persarmenia, innalzato sol di nome a città da Teodosio, e chiamatolo Teodosiopoli2; lo cinse di forti mura, e lo pose in istato, non men dell’altra, di tenere in freno i Persiani, essendo entrambe opportunissime allo scorrazzare le terre loro.
- ↑ Trattato di pace stipulato tra Vararane, e Teodosio col mezzo dell’imperiale ambasciadore Anatolio. V. cap. 2, § 4.
- ↑ Tale borgo celebre per le molte sorgenti nomavasi in addietro dagli Arabi Ras-Aïn, cioè testa di fontana; ora è detto Hassan-cala, o Cali-cala, voce che noi tradurremmo il bel castello.
presa dal re di Persia Cosroe Anushirvan, ed ora le sue poche vestigia hanno nome Dara-Kardin.