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Equ — 158 — Ere

rare (fr. épurer, es. «épurer un corps, une compagnie, une administration» toglierne cioè le persone indegne e sospette). Il Rigutini propone in tale senso purificare e sbacare, ma il primo verbo ha elettissimo senso morale e sacro, il secondo parmi troppo regionale e toscano.

E qui comìncian le dolenti note: corruzione popolare del verso dantesco: ora comincian le dolenti note (Inf. V, 25) stravolto ad altro senso: per lo più dicesi facetamente quando si viene a parlare di cose di conti che non piace udire, ma che pur udire conviene.

Equilibrato: «ingegno, mente, natura bene equilibrata, dicesi oggi d’ingegno, natura, nella quale tutte le facoltà dello spirito umano sieno tra loro ben composte, sicché l’una non predomini sull’altra. La maniera è presa dal francese e noi potremmo dire ben temperato». Così il Rigutini, ma l’uso di equilibrato è oggi tanto comune che mi par vano riprendere tale parola. Testa quadra.

Equilibrio europeo: espressione frequente nel linguaggio diplomatico: esso consiste nella conservazione dei possessi territoriali quali furono limitati dai trattati e dal mutuo accordo che vincolano i vari Stati a obbligazioni comuni e solidali. La parola equilibrio in tale senso forse ci provenne dal francese che a moltissimi sensi estende la voce équilibre. (dal lat. aequus: = giusto e libra = bilancia). Il Guicciardini parlando de’ vari Stati italiani prima della venuta di Carlo VIII (1494), scrive di Lorenzo il Magnifico che «procurava con ogni studio che le cose d’Italia in modo bilanciate si mantenessero che più in una che in altra parte non pendessero, il che senza la conservazione della pace, e senza vegghiare con somma diligenza in ogni accidente benchè minimo, succedere non poteva». Così allora per l’Italia, come oggi per l’Europa.

Equipaggio: per ciurma della nave e servizio di vettura signorile a cavalli è voce dal Fanfani e dai puristi ripresa come gallicismo (équipage). E per questo dobbiamo farne a meno? Se ne fa tanto a meno che la stessa Crusca la ha accolta. Ciurma, parlando di navi, sa di antico e forse, usata, avrebbe senso di spregio. Equipaggio ed equipaggiamento sono secondo i puristi bene usati in senso di arredi, fornimenti, bagagli, etc., onde, poi, il verbo equipaggiare = fornir di equipaggio, uomini e cose necessarie ad un viaggio, ad un’impresa. Equipaggio ed equipaggiare sono voci tecniche nel linguaggio marinaresco. V. Guglielmotti, op. cit.

Equivocare: prendere abbaglio, equivoco, sbagliare, ha esempi antichi e classici, ciò non toglie che sia brutto verbo (fr. équivoquer): certo in nobil dettato è voce sfuggita.

Erariale (avvocato): è l’avvocato che in una lite sostiene le ragioni dell’erario cioè dello Stato, cioè di uno dei Ministeri. Esistono a tal fine nelle principali città uffici regolarmente costituiti con relative gerarchie che hanno nome di Avvocatura erariale.

Erbette (le): nel dialetto marchigiano è così chiamato il prezzemolo: in milanese erborinn.

Erbioni: in Lombardia e nell’Alta Emilia così si dice popolarmente in vece di piselli. Milanese erbiòn.

Erborinato: voce dialettale lombarda, aggiunta a stracchino, il più celebre e il più diffuso formaggio da tavola, quando esso è venato di quelle verdi muffe che gli sono caratteristiche: da erborinna, pl. erborinn = prezzemolo.

Erculeo: da Ercole, l’eroe fortissimo: dicesi con quella tendenza all’eufemismo all’esagerazione, secondo i casi, che oggi è molto in onore, anche di sforzi non propriamente erculei.

Eredità d’affetti: bella locuzione del Foscolo (Sepolcri) divenuta popolare e, pel troppo abuso, frase fatta.

Ereditiera: per fanciulla erede di ricca dote, ricorda ai puristi il fr. héritière. «A noi basta erede» dice il Rigutini, ma alla lingua corrente non par che basti.

Eretismo: non da eretto ma dal greco erethìzo = irrito; è voce del linguaggio medico per indicare accrescimento patologico della attività di un organo. Dicesi anche per traslato in senso morale.