Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/428

Da Wikisource.
Pri — 386 — Pre

struction primaire. Per quanto l’uso sancisca sì fatta voce, non è men ragionevole l’osservazione de’ puristi che egli è uno sconvolgere il senso nostro di primario = eccelso, alto.

Primati: (lat. primus) ted. Primaten, fr. e ingl. primates: il primo e più alto ordine dei mammiferi, dalle scimmie all’uomo incluso.

Primavera sacra: V. Ver sacrum.

Primìpara: dal latino prima e pàrere =: partorire: donna che partorisce per la prima volta. Primaiola, sarà egregia voce toscana, certo è meno dell’uso.

Primo avulso, non deficit alter: (Eneide, VI. 143): strappato il primo, vien fuori il secondo, cioè ce n’è gran copia, e si dice in mal senso figurato e con ironia. Vergilio parla di vero ramo, sacro a Proserpina.

Primum vivere deinde philosophari: lat., prima vivere (cioè pensare alle necessità della vita) e poi filosofare (cioè alla metafisica della vita).

Primus inter pares: lat., primo fra gli uguali: motto riferentesi a differenza di grado, gerarchico, non di dignità o di casta.

Principiis òbsta: opponiti ai principi, cioè vedi di non cominciare, perchè tardi si appresta il rimedio quando i mali, per lasciarli fare, hanno preso forza. Bella sentenza di Ovidio (Rem. Amoris, 91, 92) divenuta, da antico, frase fatta negli ammaestramenti morali e pedagogici.

Principio edonistico: V. Edonismo. Qui si aggiunge che, secondo gli ultimi e più raffinati coltivatori di questa filosofia, essa sarebbe una specie di aroma estetico che deve penetrare la vita e le operazioni dell’uomo; perciò arte edonistica od edenica è una sapiente disciplina per cui cerchiamo di assaporare, il meglio ed il più profondamente possibile, le gioie. Tipi nell’arte, taluni eroi di romanzi francesi; presso di noi ad es. lo Sperelli nel romanzo il Piacere del d’Annunzio. Il principio edonistico è la norma per raggiungere questo fine: per es. ritmo dei piaceri affinchè nel periodo di tregua si riacquisti energia per godere di nuovo. NB. Occorrono a tale fine cinquantamila lire, almeno, di rendita, buon gusto e parecchio egoismo. Filosofia che è specchio dei tempi: ideale della civiltà borghese e scettica.

Privatista: scolaro che proviene dall’insegnamento paterno, che ha studiato privatamente.

Privazione: per disagio, cure, fatiche, patimenti etc., senza il compimento della cosa di cui uno si priva, è notato come gallicismo. Voce consacrata dall’uso.

Pro: è notevole l’uso e l’abuso recente di questa preposizione latina (in favore, in difesa) ne’ più svariati significati e ad ogni occasione: pro patria, pro montibus, pro deficienti, pro scola, pro Armenia etc. A quando pro lingua italiana?

Pro aris et focis: in difesa degli altari e dei focolari (Cicerone, Pro Roscio Amer., cap. V). Il motto ripetesi per legittimare alcuna giusta e disperata guerra.

Probatorio: latinismo usato nel linguaggio giuridico, da probare, provare: attributo di tutto ciò che ha attinenze con le prove in una data causa; quindi, argomento, sistema, mezzo, elemento probatorio.

Probitas laudatur et alget: stupendo motto, riferito all’umanista Flavio Biondo: la onestà è lodata, ma basisce dal freddo! Cfr. Homo bonus semper tiro est.

Probivìri: sono una specie di amichevoli compositori, chiamati a dirimere specialmente le questioni fra capitale e lavoro.

Problematico: per incerto, dubbio è notato dai puristi, come gallicismo: problématique = douteux, equivoque. Voce confermata dall’uso.

Pro captu lectoris habent sua fata libelli: V. Habent sua fata libelli.

Procedurale: attinente a procedura: fr. procédural. Anche procedura, (fr. procedure) per processo, procedimento, corso della causa è voce che spiace ai puristi ma è oramai conquistata dall’uso e necessaria. Dicesi anche processuale.

Procuratore del re: V. Publico Ministero.

Procureuse: lett. procuratrice: voce del gergo francese cui rispondono le parole nostre mezzana, ruffiana.

Prodiero: term. mar., aggiunto di cosa attinente alla prora.