Pagina:Pietro Gori - Alarico Carli. Un galantuomo, un valentuomo, un patriotta, 1900.djvu/9

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A sette anni.

Si era giunti al 1831 ed il nostro Alarico contava soli 7 anni di età, allorchè da Firenze venne condotto dai suoi in Casentino.

I tempi volgevano tumultuosi e forieri di grandi avvenimenti e l’aria, diremmo oggi, era satura d’elettricità.

La rivoluzione, scoppiata in Francia nel Luglio del 1830, rovesciato dal soglio Carlo X ed inalzatovi Luigi Filippo, (che aveva sostituito all’antico diritto feudale, come base del governo monarchico, il diritto popolare) aveva preparato anche la rivoluzione in Italia.

La morte, quasi simultanea, di Francesco I, di Pio VIII e di Carlo Felice, dava adito agli Italiani a sperare nei loro successori e in giorni più lieti.

Frattanto gemevano nelle segrete di Stato, Federigo Confalonieri, Antonio Solera, Foresti, Villa, Oroboni, Pellico, Piero Maroncelli e tanti e tanti altri generosi compatriotti; battevano la via dell’esilio, con altri meno illustri ma non meno grandi, Santorre di Santarosa e Giacinto di Collegno; Alessandro Manzoni, Giovanni