Pagina:Poesie (Monti).djvu/73

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CANTO PRIMO 57

     correr m’intesi e per le gote il ghiaccio.
Di crudi colpi allor rotta e percossa
     Mi sentii la persona, e quella croce
     Fei del mio sangue anch’io1 fumante e rossa:
145Mentre2 a Lui che quaggiú manda veloce
     Al par de’ sospir nostri il suo perdono
     Il mio cor si volgea piú che la voce.
Quind’ei m’accolse Iddio clemente e buono3,
     Quindi un desir mi valse il paradiso,
     150Quindi beata eternamente io sono.
Mentre l’un sí parlò, l’altro in lui fiso4
     Tenea lo sguardo, e sí piangea5, che un velo
     Le lagrime gli fean per tutto il viso;
Simigliante ad un fior che in su lo stelo6
     155Di rugiada si copre in pria che il sole
     Co’ raggi il venga a colorar dal cielo.
Poi, gli amplessi mescendo e le parole,
     De’ propri casi il satisfece anch’esso7,
     Siccome fra cortesi alme si suole.
160E questi, e l’altro, e il cherubino appresso,
     Adorando la croce e nella polve
     In devoto cadendo atto sommesso,
Di Dio cantaro la bontà che solve8
     Le rupi in fonte ed ha sí larghe braccia9
     165Che tutto prende ciò che a lei si volve.
Sollecitando poscia la sua traccia10
     L’alato duca, l’ombre benedette

    steteruntque comae. Cfr. anche Dante Inf. xxiii, 19. — e via per l’ossa ecc.: Virgilio En. II, 120: gelidusque per ima cucurrit Ossa tremor. Cfr. anche En. VII, 446 e XI, 424.

  1. anch'io: come già una volta Cristo. Il concetto non è vero se si badi al determinativo quella: ma non bisogna esser troppo sottili. Cfr. Della V., p. 100.
  2. Mentre ecc.: Dante Purg. iii, 118: «Poscia ch’i’ ebbi rotta la persona Di due punte mortali, io mi rendei Piangendo a quei che volentier perdona».
  3. «Nota in questa terzina la progressione dell’idea, avvalorata dalla ripetizione; e come anche i versi esprimono la gioia che dovea sentire quell’anima, a cui il desiderio del perdono avea procacciato immediato perdono e beatitudine eterna». Pierg.
  4. Mentre ecc.: Dante Inf. v, 139: «Mentre che l’uno spirto questo disse, L’altro piangeva, sí che…».
  5. piangea: «di dolore cioè e di piacere: di dolore Dell’ascoltare l’oltraggio fatto a Dio, e la crudeltà praticata su la persona di quel cristiano carnefice: di piacere poi nell’intendere la misericordia che gli aveva usata il Signore in quel punto». Mt.
  6. Simigliante ecc.: Tasso IV, 75: «Parean... fiori, Se pur gl’irriga un rugiadoso nembo, Quando su l’apparir de’ primi albori Spiegano a l’aure liete il chiuso grembo».
  7. anch’esso: il Bassv.
  8. che solve ecc.: allude al miracolo di Mosè, che con una verga fece scaturire dalla pietra del monte Horeb l’acqua per dar bere agli ebrei assetati in Raphidim (Cfr. Esodo XVII, 1-7): ciò che simboleggia il potere della grazia divina nel trar lagrime di pentimento dal cuore indurito del peccatore.
  9. ed ha ecc.: Dante Purg. iii, 122: «Ma la bontà infinita ha sí gran braccia, Che prende ciò, che si rivolge a lei». Ecclesiastico XVII, 28: «Quanto è mai grande la misericordia del Signore e la benignità di lui con quelli, che a lui si convertono!» Cfr. anche Salmi, XXXI, 10.
  10. trac-