Alle gare de’ grandi e alle plebee,
Accrescimento di virtù guerriera,
Civil, religïosa. Ogni sublime 110Italo ingegno è loro amico: il sommo Petrarca istesso ad Avignone omai
Vuol Milano anteporre. Oh bella, oh piena
Di nobili destini una contrada
Signoreggiata da potente senno, 115Il qual sue lance dilatando astringe
Popoletti ad unirsi, e così sempre
Prosperità, studi e fortezza aumenta!
In tal guisa Roccel solea dapprima
In Milano esclamare. Esilarati 120Venìan gli spirti suoi dalle splendenti
Feste del prence in Lombardia primiero
Che a lui dal seggio sorridea, siccome
A tutti sorridea gli ospiti illustri,
Anelando in occulto alle sue mire 125Ambizïose partigiani farli.
E ricolmo di grazie iva Roccello
Dalla moglie del prence incantatrice,
Isabella del Fiesco, emula a grandi
Regine della terra in gemme ed auro 130E di corte eleganza e di conviti.
Tali accoglienze un fàscino alla mente