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180 anton giulio brignole sale


Giove e ad Augusto un nobile trofeo del Reno e l’Albi debellato, di sé tacesse. Ma l’imbrocchi io o no, assai sarammi il dimostrare, che di fatto somigliante la cagione, la quale io addurrò, assai piú di quella, che ne assegna Tacito, avrá faccia di veritá.

Doppio si è il motivo, che Cornelio apporta del silenzio di Germanico. Metu invidiae, ecco il primiero; il secondo, an ratus conscientiam facti satis esse. Per cominciar dalla coscienza, ovunque io giri gli occhi dalla nascita del mondo fino al giorno di oggi, non so ravvisar piú ardente stimolo che quello della gloria nel cuor dell’uomo. Questo solo ha sollevato gli obelischi, effigiate le piramidi, fondato i mostruosissimi colossi, traportate od ispianate le montagne, secche le onde dentro il mare, fatto scaturire il mar nelle foreste, tratto a navigar i boschi con le vele, con le fiamme a volar la terra: questo ha incenerito a’ Scevoli le destre, a’ Curzi ha sprofondato la persona, alle Lucrezie aperto il petto, a’ Cocliti tagliato dopo il tergo i ponti, a’ Regoli reciso il ciglio, a’ Deci mutato l’abito, a’ Democriti cavato gli occhi, a’ Socrati temprato il nappo, ed a’ Calani infiammato il rogo. Se si stemprano i colori sulle tele o sulle mura, se si spuntan gli scalpelli sulle statue, se si logoran le penne sulle carte, se si sviscerano i vermi con le sete, se si disciplinan gli ori co’ martelli, se si struggono le gemme con l’aceto, se si calcan sopra i pavimenti i monti, se si numeran co’ piatti sulle mense i climi, tutti del desio di gloria sono artifizi. Per lui passano i leoni e le pantere a cento a cento dalle lor natie boscaglie a dar con prigionier valore sulle arene teatrali ferocissime delizie agli occhi de’ riguardanti: per lui gl’innumerabili accoltellatori rappresentano battaglie simulate con veraci stragi a sí crudeli spettatori, che qualor mancassero al teatro fiere, di spettacolo servir potrebbono.

Dura cosa è il consumarsi con vigilie faticose, ma il desio di gloria la fa soave; cosa orribile è affrontare a viso aperto in campo la morte armata, ma il desio di gloria la rende agevole; aspra cosa è ber veleno in Africa o morir di sete, ma il desio di gloria rende l’una e l’altra saporitissima; cosa insop-