Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/300

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detesta l’ignoranza e l’ingiustizia non odia nè leggi né leggisti, ma quelle si augura buone e questi saggi».

5. Discorsi. Dell’Honore, della Gloria, della Reputatione, Del Buon Concetto... ne’ quali con pensieri la piú parte nuovi, ma però tratti da’ piú riposti sentimenti dell’Etica e della Politica, si disputa pienamente di tutte quelle materie, aprendo il vero modo di rendersi honorato, chiaro et illustre. In Venetia, appresso Marco Ginami, 1623. — Dedica dell’a. (Venezia, 20 novembre 1622) «al molto illustre signore il sig. Gieronimo Pima, gentil’huomo di Cataro». Precedono una lettera «al signor Ludovico Zuccolo a Faenza», scritta da Mantova, s. d., dal conte di Viaresio, il quale manda una copia che ha ricevuta da Roma di «alcune oppositieni fatte alla dottissima opera di V. S. di Politica, stampatasi i mesi adietro in Venezia, accennando alla «amicitia e domestichezza passata giá tra loro alla corte di Urbino»; e una risposta dello Zuccolo da Faenza, nella quale rifiuta di rispondere a censure che non gli siano fatte per le stampe e col nome dell’autore, e soggiunge: «Piú brevemente che mi è stato possibile ho nondimeno tocchi tutti i punti principali delle oppositioni in una lettera ai lettori posta in principio delle Considerationi, che, da me rivedute e corrette, se ne usciranno fra poco di nuovo alla luce»: cioè nella pagina di cui abbiamo detto qui sopra, al n. 4 bis. — Uno di questi discorsi, secondo una citazione del Mittarelli, sarebbe stato precedentemente edito in latino: Heroica virtus sive de honesto gloriae studio (Venetiis, 1615).

6. Discorso della ragion del numero del verso italiano. Pensier nuovo e curioso, e con prove evidenti spiegato. In Venetia, 1623, appresso Marco Ginami. — Dedica «all’ill.mo e Rev.mo Mons.re Innocentio Massimi Vescovo di Bertinoro e Nuncio Apostolico in Spagna» (da Venezia, 10 di maggio 1623). — L’esemplare che se ne conserva nella Biblioteca Vittorio Emanuele II di Roma, e che proviene dal Collegio Romano, reca l’annotazione: «ex libris Marchionis Sfortia Pallavicini. Dono Auctoris», e l’altra: «Ex leg.to card. Pallavicini».

7. Dialoghi. (De’ saluti. Della eminenza della Pastorale. Della Bellezza. Della Detta e della Disdetta. Della Vergogna. Della Clemenza. Della Gelosia. Del flusso e riflusso della virtú e de’ vitii. Della Cittá felice. Dell’Amore scambievole fra’ Cittadini. Del Piacere. De’ Terrori panici. Della Republica d’Evandria. Della Republica d’Utopia. De’ varii fini degli huomini). Ne’ quali con varietá di eruditone si scoprono nuovi e vaghi pensieri Filosofici, Morali e Politici. In Venetia, 1625, appresso Marco Ginami.— Dedicato, da Madrid 15 dicembre 1623, «all’ill.mo e rev.mo Monsig. Massimi Vescovo di Bertinoro, Presentato di Catania e Nuncio Apostolico in Spagna». È la piú ampia raccolta dei dialoghi dello Zuccolo, vecchi e nuovi.

8. Nobiltá commune et heroica. Pensier nuovo e curioso. In Venetia, 1625, appresso Marco Ginami. — Dedica del Ginami, da Venezia 13 ago-