Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/37

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della ragione di stato 31


solamente alla conservazione e allo accrescimento; ma sono in grave errore caduti. Perché, quantunque non possa la ragione di stato porsi in uso, quando manchi o l’operante o lo stato, intorno al quale egli faccia le sue operazioni, può nondimeno, verbigrazia, la ragione di stato regia porsi in opera prima che altri sia re o che sia in essere il regno; e cosí la tirannica, e tutte l’altre. Perché Dionisio e Pisistrato e Cesare, innanzi che introducessero la tirannide in Siracusa, in Atene, in Roma, si valsero di que’ mezzi e di que’ modi di ragione tirannica che gli potevano sublimare all’imperio della patria. Come il medico introduce nel corpo la sanitá e introdotta la conserva, cosí chi opera per ragione di stato può nella republica nuova forma introdurre o conservar l’introdotta. Però diceva anco Aristotele: «Quaedam artes distinguuntur, nec est eiusdem fecisse ac facto uti, quemadmodum lyra et fistulis, sed reipublicae disciplinae est civitatem ab initio constituisse et constituta bene uti». L’accrescimento poi del dominio non pare che troppo bene si accomodi con la ragione di stato, che non si direbbe se non molto impropriamente accrescere la forma. Ma, perché i mezzi e i modi della costituzione e dell’accrescimento d’uno imperio quasi affatto sono i medesimi, chi sa costituire una republica saprá anco ampliarla. E così nella costituzione verremo in un certo modo ad includere l’accrescimento. O forse chi corrobora o migliora lo stato ch’egli tiene in mano, in quanto appartiene alla ragione di stato non fa altro che perfezionare e affinar la costituzione della republica, e negli acquisti nuovi, quando sian fatti con accortezza e con prudenza, v’entrerá la ragione di stato pur come di forma introduttiva. Sicché, quando la sappiamo ben distinguere da quelle cose che sono proprie della guerra, vedremo che sempre ella sará introduttiva o conservativa di forma. Ma però sopra questo capo favelleremo anco un poco piú a minuto nel fine del discorso.

Ora con grande agevolezza potremo a pieno conoscere che differenza sia tra la politica e la ragione di stato. Abbraccia la politica, come si disse fin da principio, tutto il corpo della republica, e in conseguenza ha l’occhio al ben publico ed al