59 Dio ti sconfonda, disse Erminione,
Se tu se’il prenze sir di Montalbano,
Colui che porta sbarrato il lione,27
Ch’ancor lui sbarrerò colla mia mano.
Rinaldo, udendo sì fatto sermone,
A lui rispose: Cavalier villano,
Che di’ tu, re di farfalle o di pecchie?26
Io t’ho a punir di mille ingiurie vecchie.
60 Rispose Erminion: Del tempo antico
A vendicar m’ho io de’ miei parenti:
Tu uccidesti come reo nimico
Il re Mambrin con mille tradimenti.
Disse Rinaldo: Ascolta quel ch’io dico:
Per la tua gola, Erminion, ne menti;
Ch’a tradimento vien tu qua, Pagano,
Perch’io non c’ero, assediar Montalbano.
61 Ma tanto attraversato ho il piano e ’l monte,
Ch’io t’ho trovato, e non ti puoi fuggire;
E ’l tuo fratello uccisi Fieramonte,
E detti al popol tuo giusto martìre;
A Salincorno ho spezzata la fronte,
Or farò te col mio brando morire.
Quando il Pagan sentì rimproverarsi
Tant’alte ingiurie, e’ cominciò a picchiarsi,
62 E in su l’arcion percuotersi l’elmetto
E bestemiar Macon divotamente,
E battersi col guanto tutto il petto:
Are’ voluto morir veramente;
E poi rispose: D’ogni tuo dispetto,
Che fatto m’hai, ne sarai ancor dolente;
E misse come disperato un grido:
Prendi del campo tosto, ch’io ti sfido.
63 E poi soggiunse: Facciam questo patto;
Dacchè tu m’hai cotanto offeso a torto,
Che Montalban mi doni, s’io t’abbatto;
E se tu vinci me, datti conforto,
Che’ tuoi prigion ti renderò di fatto,
Chè nessun n’ho danneggiato nè morto:
E che s’intenda per un mese triegua,
E poi ciascun quel che gli piace segua.