64 Erasi Orlando tornato in prigione,
Quel dì ch’al campo avea morto Corante:
La damigella fe conclusione
Di tradir la sua patria e l’Amostante,
E rinnegar con questo anco Macone;
Or vedi questo amor quanto è costante!
Lasciò Copardo, e vassene ad Orlando,
Che si vivea all’usato sospirando.
65 E disse: Che diresti tu, barone,
Se fussi il tuo Rinaldo qua venuto,
Per liberarti e trarti di prigione,
E se tu avessi con lui combattuto,
E mortogli già sotto il suo roncione,10
Acciò che non ti puossi dare aiuto?
Non sarebbe ragion, tu confessassi
Essere ingrato a chi ne domandassi?
66 Or oltre io ti vo’ dir presto ogni cosa,
E darti una novella, che fia buona,
Ch’io veggo la tua vita assai dogliosa;
Sappi che il tuo Rinaldo c’è in persona
Per trarti di prigion sì tenebrosa,
Come colui che ’l grande amore sprona:
Per questo all’Amostante ha mosso guerra,
E per tuo amor si combatte la terra.
67 Copardo è ritornato, e detto ha questo;
E perch’io t’ho donato il mio amor tutto,
L’anima e ’l cuore, e s’altro ci è di resto,
M’accordo che il mio padre sia distrutto,
E dare al tuo cugin la città presto,
Acciò che del mio amor tu vegga il frutto,
Ch’io non ti pasca più di foglie e fiori,11
E che tu esca omai di carcer fuori.
68 Orlando, quando intese Chiariella,
Rispose: Io credo tu fussi mandata
Il primo dì dal Ciel una angiolella,
Ch’alla prigion mi ti fusti mostrata;
E se’ sempre poi stata la mia stella,
E la mia calamita a te voltata:
Qual merito, qual fato vuol ch’io sia
In grazia tanto a Chiariella mia?