149 E pianse molto, e confortò Gherardo,
E dètte questo vanto ad Aldinghieri,
Che se viveva il giovane gagliardo,
Non fu mai al mondo miglior cavalieri:
Non so se questo vanto fu bugiardo,
Perchè e’ si dice di Risa Riccieri:
Dunque Aldinghier piangevano i Cristiani
Per le sue gran virtù, così i Pagani.
150 Carlo di questo caso assai si duole;
Non vi rimase un sol non lacrimassi:
Il vecchio padre diceva parole
Da far pianger le fiere, i monti e’ sassi,
E per pietà fermar la luna e ’l sole:
Non è sì duro cor non si schiantassi;
Tanto commiserevol cosa e scura
Era a vederlo in questa sua sciagura.
151 E sepellito fu con tanto onore
Che tanto mai non ebbe Ettor Troiano;24
Poi nel palazzo il magno imperadore
Calavrion menò sempre per mano:
E volle Carlo Man, ch’un tal signore
Andassi da man destra; ma il Pagano
Non volle in modo alcun accettar questo,
Ch’era gentile, costumato ed onesto.
152 Posti a sedere, Orlando comincioe
Innanzi a tutti una bella orazione,
E tanto ben le parole acconcioe,
Che fece amico suo Calavrione.
Ed ogni suo proposito mutoe,
Come fa il savio, udendo la ragione;
E d’ogni cosa lo facea capace,
Ed abbracciârsi, e fu fatta la pace.
153 Non bisogna che venga quel d’Arpina,25
Quintiliano, Demostene, o nessuno,
Per insegnare a Orlando dottrina;
E contro a Ganellon si volse ognuno:
Calavrion sua gente saracina
Offerse, e molto giuravan ciascuno
Di fare aspra vendetta d’Aldinghieri,
E che si debba a campo ire a PortieriFonte/commento: Pagina:Pulci - Morgante maggiore II.pdf/458.