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314 | il morgante maggiore. |
CANTO VENTESIMOSESTO.
ARGOMENTO.
All’armata di Francia in Roncisvalle
Con tal forza s’oppongono i Pagani,
Che i paladini voltano le spalle,
E molti e molti son tagliati a brani:
Scorre nel monte e scorre per la valle
De’ Saracini il sangue e de’ Cristiani:
Arrivano Rinaldo e Ricciardetto,
E non fanno sperar cattivo effetto.
1 Benigno Padre, a questa volta sia
La tua somma pietà più che mai fosse;
Manda il tuo Arcangel con sua compagnia,
Che le spade del ciel sien fatte rosse;
Chè tanto sangue in Roncisvalle fia
Che correrà pe’ fiumi e per le fosse,
Poi che l’ultimo giorno è pur venuto,
Che Malagigi ha più tempo temuto.
2 Carlo, omè quanto sarai meschino,
Quando vedrai de’ nuovi casi avversi,
E morto il tuo nipote e paladino!
O tristi, afflitti, o lamentabil versi!
O traditor Marsilio Saracino,
Or potranno i tuo’ inganni alfin vedersi!
O Ganellon, tosto sarai contento
D’aver condotto il sezzo tradimento!
3 Avea colui, ch’ancor Prometeo piange,1
Cavato il capo fuor dell’orizzonte
Di fuoco e sangue, ond’e’ parea che Gange
Mostrassi de’ Cristian le future onte;
Quando appresso si scuopron le falange
Del re Marsilio e de’ Pagan già a fronte,
Ed apparivan sopra una montagna
A poco a poco le turbe di Spagna.
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