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Pagina:Questioni Pompeiane.djvu/26

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L’iscrizione a parer mio riguarda l’arca della porta, e non tutte le mura; le quali mi sembrano del resto opera osca. Anche i segni arbitrarii di riscontro scolpiti sulle pietre delle mura, sebbene per lo più non abbiano verun significato, pure dimostrano, che gli Osci l’hanno lavorate. Perocché ove talvolta vi si adopera alcuna lettera, questa è osca, per esempio, il , il , il , l’ il , o di assai a tal figura si avvicina.

[n. 28.] Tenendo ora a destra dallo sbocco della via, che va alla porla stabiana, si è davanti alle Terme pompeiane.

Queste erano al 756, quando da M. Staio Rufo, e Cneo Melissèo Apro fu posto quivi un labrum, sul quale si legge:


CN•MELISSAEO•CN•F•APRO•M•STAIO•M•F•RVFO•II.VIR•ITER•ID

LABRVM•EX•D•D•EX•P.P•F•C•CONSTAT•IIS IↃCCL


E va interpretato: Cn. Melissaeo Cn. filio Apro, M. Statio. M. filio Rufo Duumviris iterum Iuri dicundo, Labrum ex decreto Decurionum ex pecunia publica faciendum curaverunt. Constat sestertiis septingentis1 quinquaginta2. Notisi

  1. Il Mommen (I.N. 2217) interpreta 5250, somma enorme in tutti i tempi al lavoro di un piccolo bacino di marmo.
  2. Un’iscrizione a pennello, che si leggeva sul muro esterno di questo terme, ne avvertiva, che Cn. Alleio Nigidio Maio principe della Colonia avrebbe dato gli spettacoli nella solennità della dedicazione DEDICATIONE ////RVM (ThermaRVM ). Cn. Alleio viveva sotto l’impero di Augusto (v. a p. 27, segg.).