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Pagina:Scarselli - Nelle solenni esequie del celebre filosofo e medico bolognese Giacomo Bartolomeo Beccari - 1766.djvu/15

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dini nel conservare ed accrescere, o nel promovere e sostenere i vantaggi, e gli onori della lor Patria più di una volta

divennero al suo fervido temperamento un oggetto di nobil’ ira, e di virtuoso trasporto42: e l’utile all’incontro, e il decoro, che dalla diligenza ed industria, o dalla estimazione e fama di altri alla lor Patria derivavano, furono sempre il soggetto de’ suoi più dolci conforti, delle sue più tenere compiacenze43. Ed io credo bene, che mirando egli alcuna volta in se stesso, non pur uno di questo eletto numero, ma o primo, o certo tra’ primi, ad onta della sua rigida moderazione, si ravvisasse. Ma che perciò? Riputò egli forse a proprio vanto o le onorevoli cariche di Dottor Collegiato44, di Lettor pubblico emerito45, di Presidente, e Professore nell’Istituto46, o la sua decorosa aggregazione alla Società Regale di Londra47, o il dotto commercio co’ Letterati stranieri48, o la benevolenza e la stima de’ Sapienti, e de Grandi49, tra quali può ben valere per tutti l’immortal Benedetto50? Anzi per questo solo a gran mercede tenevasi, e dentro nell’animo modestamente allegravasi di essere in tante, e sì distinte foggie onorato, ed applaudito, perchè le onorificenze, e gli applausi non terminavano in Lui, ma passando nella sua Patria, di contento insieme, e di gloria la ricolmavano. Ed oh piacesse pure all’Altissimo, che siccome questi due soavissimi effetti di contento, e di gloria durano tuttavia, e per ogni futura età fra noi dureranno altrettanto, quanto la indelebil memoria del celebre Cittadino; così al chiudersi de’ giorni suoi non fosse chiusa eternamente per noi la sorgente amorosa delle sue benefiche dimostrazioni. Delle quali ancorchè novello pegno visibile all’Istituto nostro rimanga nel prezioso legato di scelti Libri, di rare Medaglie, di egregi Disegni51, potremo ben riconoscere in questo dono, ed ammirare, e godere i moltiplici frutti dell’industre illimitato suo genio, e del generoso incessante amor suo, ma non consolarci giammai, e molto meno ristorarci della gran perdita. Gran perdita io dico, non solo perchè impoverito è lo Studio di un eccellente Maestro, non solo perchè privata è la Patria di un ottimo


Cit-