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CAPO XIV. 275

mezzi navali, gli altri con milizie pedestri: e la non mai spenta nimicizia tra gli Etruschi e i dimani potè ben prendere cagione dalla competenza e rivalità negli acquisti. Anzi egli è un fatto di gran momento per le nostre istorie che tanto qua in Opicia, come altrove, gli Etruschi ed i Greci coloni si sfuggivano qual popolo, e si nimicavano l’un l’altro o per gelosia di dominio, o per diversità di stirpe, quasi come s’evitavano in tra loro Greci e Cartaginesi. Perlochè di vero mal presume assai chi nelle nostre marine dell’Etruria centrale si dà a credere, che v’esistessero colonie greche e mischianza politica delle genti. L’ingresso degli Etruschi in queste parti meridionali, di che altrove abbiamo discorso lungamente, ha dovuto essere in ogni modo d’assai anteriore a Roma, poichè Capua si trovava fondata ciquant’anni prima di quell’era1; e crescendovi essi di stato colla edificazione di Nola, e delle altre città di lor ragione, che in numero di dodici componevano insieme la lega etrusca, è pur cosa sicura e certa, che già alla fine del secondo secolo avean gli Etruschi in Campania ferma e possente signoria. Lo dimostrano al pari ed il formidabile assedio che nel 230 impresero con quindicimila fanti e ottomila cavalli contro Cuma2, ed i successivi guerreggiati fatti navali. Pe’ quali eventi si conferma in oltre che la generale confederazione

  1. Vedi p. 188.
  2. Dionys. vii. 3.