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32 Storia della Letteratura Italiana.

insegnamenti avesse parte. Ma di Pittagora basti per ora così; che più lungamente di lui dovrem favellare, quando della Magna Grecia dovrem tenere ragionamento.

XXX.

È probabile, che Omero sia stato qualche tempo nell’Etruria.

Potrei io forse avanzarmi ancora a concedere un’altra gloria all’Etruria, cioè di avere accolto ed alloggiato il divino Omero? L’unico autore, che di ciò abbiane lasciata memoria, egli è Eraclide Pontico (perciocchè quanto ad Erodoto e a Strabone, che da altri sono allegati come affermatori della cosa medesima, io non ho potuto in essi trovarne vestigio), il quale ne’ Frammenti rimastici della sua opera de Politiis, e stampati in alcune edizioni di Eliano, parlando de’ Cefalenii popoli della Grecia, così dice1: Testatur etiam Homerus se ex Tyrrenia in Cephaleniam & Ithacam trajecisse, quum morbo correptus oculos amisisset. Egli è vero, che Eraclide non è autor così antico, che bastar possa a farci di ciò sicura testimonianza. Ma egli allega il detto stesso di Omero tratto forse da qualche sua opera, che or più non esiste: testatur Homerus2. Sembra dunque, che dubitar non si possa, che Omero sia stato in Etruria, il che ancora giova a confermare, che uomini colti fosser gli Etruschi e nelle scienze versati. Perciocchè egli è troppo verisimile, che Omero viaggiando a que’ popoli si recasse, da’ quali sperar poteva e favorevole accoglimento e profittevoli cognizioni, onde nuovo ornamento recare a’ suoi Poemi. E forse, come osserva il Proposto Gori3, ciò ch’egli scrisse intorno all’Acheronte, all’Averno, e ad altre somiglianti favole della Gentilità, fu in parte frutto del viaggio, ch’egli fece in Etruria, e delle conversazioni, che vi ebbe co’ dotti uomini di quel paese. Ma ben dee dolerne all’Etruria, che ella si fosse appunto il luogo, in cui l’infelice Poeta fu privo degli occhi. Se pure, come a maggior gloria di

  1. Pag. 455 post Aelian. Edit. lugd. 1604.
  2. Il Sig. Landi osserva, che Erodoto anterior di un secolo a Eraclide contraddice al racconto di questo Scrittore da me allegato (T. I p. 333). Ma in primo luogo confessa il Sig. Landi medesimo, che la Vita di Omero pubblicata sotto nome di Erodoto (che in essa solo, e non nelle Storie ne parla) non è certo che sia di quel celebre Storico, e perciò se ne sminuisce di molto l’autorità. In secondo luogo il supposto Erodoto afferma egli ancora, che Omero fu in Italia, e solo nega, che qui perdesse la vista, il che alle glorie di questa Provincia è indifferente.
  3. Mus. Etrusc. T. II p. 236.