Pagina:Tommaso da Kempis - Della imitazione di Cristo, Verona, 1815.djvu/320

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308 libro iv.

rinunziare a tutte le cose, non potrà essere mio discepolo. se dunque tu desideri d’essere, mi offerisci te stesso con tutti quanti gli affetti tuoi.


CAPO IX.


Che noi dobbiamo offerire noi stessi, ed ogni nostra cosa

a Dio, e per tutti pregare.


PAROLE DEL DISCEPOLO.


1. Signore, tutte le cose che sono in cielo, e quelle che in terra, son tue. Io desidero d’offerire a te in volontaria oblazione me stesso, e tuo rimanermi in eterno. Signore, ecco nella semplicità del mio cuore mi ti offerisco oggi in ischiavo perpetuo, in tuo servigio, ed in sacrifizio d’eterna lode. tu mi ricevi con questa santa oblazione del prezioso tuo corpo; la quale io fo oggi a te dinanzi agli Angeli, qui invisibilmente presenti, acciocchè ella sia a me, e a tutti i tuoi fedeli in salute.

2. Signore, eccoti i miei peccati e’ delitti, ch’io ho commesso davanti