Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/150

Da Wikisource.

I PERSIANI 111

atossa
Oh Dèmone odïoso, oh!, quale inganno
tramavi ai Persïani! Oh!, quanto amara
al mio figliuolo parve la vendetta
della celebre Atene! I tanti barbari
già spenti a Maratona, non bastarono!
Crede’ trame vendetta il fígliuol mio,
e su la fronte sua tanta di mali
moltitudine attrasse! Ora tu dimmi:
dove lasciasti i legni che sfuggirono
al fato? Sai tu ben significarmelo?
araldo
I duci delle navi anche superstiti,
confusamente, senza ardire, dove
soffia la brezza, si volgono a fuga.
Quel che restò de le terrestri schiere,
perí nel suolo dei Beoti: questi
travagliati da sete intorno al fiotto
delle sorgive: estenuati quelli,
senza anelito5. E quindi il suol di Fòcide,
e la dorica terra attraversiamo,
e il seno di Malía, dove col flutto
benigno i piani irriga lo Spercheo.
Quivi, stremati d’ogni cibo, il piano
li accoglieva d’Acaia, e le città
della Tessaglia. I piú quivi morirono
di sete e fame: ché soffrian d’entrambe!
E alla terra Magnesia e al suol Macedone