Pagina:Tragedie di Eschilo (Romagnoli) I.djvu/55

Da Wikisource.
16 ESCHILO

si dia certo segnacolo
della nostra progenie,
rammemorando l’esito
di quell’antico affanno:
ché, quando a lungo le sporrò, veridiche
le incredibili cose anche parranno.

Strofe II
Se ascolti questo mio lagno flebile
alcun degli àuguri di questo suolo,
penserà certo d’udir la misera
rosignoletta, sposa di Tèreo2,
dallo sparviero cacciata a volo,

Antistrofe II
che dalle prische sue terre profuga,
leva, a rimpiangerle, nuovo lamento,
e insieme il fato piange del figlio
che dalla barbara materna furia
colpito cadde, di sua man spento.

Strofe III
Vaga di gemiti, anch’io
levo le ioniche note3,
dilanio le tenere gote
che il vampo del Nilo imbruní:
il cuore inesperto di lagrime
dilanio, mietendo lamenti,