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258 libro secondo - sezione quarta - capo secondo


L’imprese nobili venuteci dalla barbarie ritornata si osservano caricate di tanti boni neri, verdi, d’oro, azzurri e finalmente rossi, i quali, per ciò che sopra abbiam veduto de’ campi da semina, che poi passarono in campi d’armi, deono essere le terre colte, guardate con l’aspetto, che sopra si ragionò, del lione vinto da Ercole, e de’ lor colori, che si sono testé noverati: tante caricate di vari, che deon essere i solchi onde da’ denti della gran serpe, da esso uccisa, di che avevagli seminati, uscirono gli uomini armati di Cadmo; tante caricate di pali, che devon essere baste con le quali armeggiarono i primi eroi; e tante caricate alfin di rastelli, che sono stromenti certamente di villa. Per lo che tutto si ha a conchiudere che l’agricoltura, come ne’ tempi barbari primi, de’ quali ci accertano essi romani, cosí ne’ secondi fece la prima nobiltá delle nazioni.

564Gli scudi poi degli antichi furon coverti di cuoio, come si ha da’ poeti che di cuoio vestirono i vecchi eroi, cioè delle pelli delle fiere da essi cacciate ed uccise. Di che vi ha un bel luogo in Pausania ove riferisce di Pelasgo (antichissimo eroe di Grecia, che diede il primo nome, che quella nazione portò, di «pelasgi»; talché Apollodoro, De origine deorum, il chiama αὐτόχθονα, «figliuol della Terra», che si diceva in una parola «gigante») ch’egli «ritruovò la veste di cuoio». E, con maravigliosa corrispondenza de’ tempi barbari secondi co’ primi, de’ grandi personaggi antichi parlando, Dante dice che vestivan «di cuoio e d’osso», e Boccaccio narra ch’ivan impacciati nel cuoio. Dallo che dovette venire che l’imprese gentilizie fussero di cuoio coverte, nelle quali la pelle del capo e de’ piedi, rivolta in cartocci, vi fa acconci finimenti. Furono gli scudi ritondi, perché le terre sboscate e colte furono i primi «orbes terrarum», come sopra si è detto; e ne restò la propietá a’ latini, con cui «clypeus» era tondo, a differenza di «scutum», ch’era angolare. Il perché ogni luco si disse nel senso di «occhio», come ancor oggi si dicon «occhi» l’aperture ond’entra il lume nelle case. La qual frase eroica vera, essendosi poi sconosciuta, quindi alterata e final-