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manoscritti lxiii



Cançone morale di messer Lionardo dareço. Lunga question.

39a Cançone deldecto messer Leonardo dareço. O Venere formosa.

40b Cançone di Guido dimesser Caualcante decaualcati. Donna miprega.

41b Incomincia uno scripto sopra laprecedente cançone di Guido caualcanti facta per maestro dino delgarbo doctor dimedicina, et uolgariçato per ser Iacopo mangiatoia notaio fiorentino.

63a Cançone morale facta per Guido da Siena. Quella uirtu chel terzo.

66a Cançona dimesser Cino dapistoia. Quando potro io dir.

68a Cançona morale facta per Guido da Siena. Cruda seluaggia fuggitiua.

70a Cançona morale. Piu chaltra aduenturata et bella donna.

44. Riccardiano 1108

Membranaceo, del secolo xv, di cc. 231. Cfr. Morpurgo, Catal. cit., I, 129. Contiene i Trionfi e le Rime del Petrarca (1a-178a), e la vita di lui scritta da Leonardo Aretino (178b-183b); tutte, ordinatamente, le rime della Vita Nuova (185a-197a), le solite quindici canzoni (197a-219b), Ay faus ris e Io mi son pargoletta (219b-220b), e la vita di Dante scritta da Leonardo Aretino (221a-230b): tutto senza rubriche.

45. Bibl. Civica di Rovereto, «Dante, Opere Mss.»

Membranaceo, del sec. xv, di cc. 62 non num. Fu noto al Dionisi (Aneddoti, v, 142), e venne descritto da Fl. Pellegrini nel Bullettino della Soc. Dant. Ital., N. S., IV, 17-19. Contiene le stesse cose, e nello stesso ordine, che reca il codice Magl. VII, 1076 da c. 1a a c. 62b. Anche le rubriche sono, si può dire, identiche:

(1a) Incominciano li sonecti et canzoni didante alighieri poeta fiorentino.

(15b) Qui finiscono isonecti et canzoni della uita nuoua didante. Et incomincia le canzoni facte pel decto dante poi.

(45a) Finite lecanzoni di Dante Alighieri.

Da miei lunghi sospiri talpace spero
Qual ne concede Amore
Ad chi ama con fede un gentil core.

(45b) Canzon morale di metter Lionardo darezo. Longa question.

(49a) Canzone di messer Lionardo darezo. O venere formosa.

(50b) Canzone di Guido caualcanti. Donna mi prega.

(52b) Incomincia uno scripto sopra la precedente canzone di Guido Caualcanti facto per maestro Dino del garbo di firenze doctore dimedicina et uolgarizato per ser Jacopo mangiatroia notaro et cittadino fiorentino.

E termina il codice (c. 61b) con un oscuro sonetto, risguardante la canzone del Cavalcanti che comincia Se tu considerrai questa canzone.

Il ms. appartenne già a Girolamo Tartarotti.