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Cavallo e cavaliere. 35


37. Chi corre in posta, scherza colla morte.

Chi nei tempi andati, ma non molto da noi lontani, ha percorso in diligenza od in vettura da posta, certe strade, come ad esempio quella che valicava il Moncenisio, facilmente si farà persuaso della verità di questo proverbio. I postiglioni d’allora, chiusi i freni della diligenza, lasciavano andar a tutta corsa i cavalli giù per la china, scherzando colla morte e facendo passare dei brutti quarti d’ora ai poveri passeggieri che correvano in posta.

38. Chi ha buon cavallo è bene armato.

Fino a tanto

come scrisse il buon Torquato, finchè i popoli non smetteranno di muoversi guerra fra di loro, il cavallo avrà nelle marziali imprese la più brillante delle parti, malgrado le micidiali invenzioni moderne ed i continui perfezionamenti che s’introducono ogni giorno nelle armi da fuoco. Per il soldato di cavalleria, sia nell’attacco che nella difesa, il cavallo è un’arma, e chi ha buon cavallo fra le gambe si sente più ardito e più coraggioso. Quindi ben con ragione il proverbio afferma che chi ha buon cavallo è bene armato. Il mio trono, per un cavallo gridò quel re che, vinto e a piedi nella mischia, stava per cadere nelle mani del nemico.

39. Chi ha buon cavallo in stalla può andar a piedi, ed i francesi: