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Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/420

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(1104-1105-1106) pensieri 407

(o in ari, se deponente), formare un nuovo verbo, che avea forza di esprimere una continuazione, una maggior durata di quell’azione ch’era espressa dal verbo primitivo. E in questo modo io dico che tractare deriva da tractus, participio di trahere e, significando fra le altre cose manu  (1105) versare, significa, almeno nell’uso suo primitivo, un’azione piú continuata di quella che significava, secondo me, il verbo trahere preso in questo medesimo senso. Veniamo alle prove.

Prima di tutto, che tractare venga da trahere è indubitato, perché, massime ne’ piú antichi scrittori, quel verbo ha la significazione nota di trahere, cioè trarre, tirare, strascinare; cosí anche quella di distrahere, dilaniare (vedi il Forcellini). Dunque, derivando da trahere ed avendo le sue significazioni note, io dico che quelle altre che ha, e che non paiono appartenere al verbo trahere, furono significazioni primitive, ed oggi ignote, di questo verbo. Colla differenza che tractare propriamente significa sempre un’azione piú continuata di quelle significate da trahere, come si può, volendo, osservare anche nei detti significati ch’esso ebbe di tirare ec.

In secondo luogo che i latini avessero questo costume di formare nuovi verbi dai participi in tus di altri verbi primitivi e questi nuovi verbi significassero la medesima azione che i primitivi, ma piú continuata e durevole, lo farò chiaro con esempi.

Da adspicere (verbo composto), participio  (1106) adspectus, i latini fecero adspectare. Ognuno può sentire la maggior durata dell’azione espressa da adspectare rispetto a quella di adspicere.


Cunctaeque profundum
Pontum adspectabant flentes.


dice Virgilio (Aen., V, 614, seq.) delle donne troiane solitarie sul lido siciliano. Non avrebbe già in questo senso potuto dire adspiciebant. Cosí dal sem-