Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/36

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24 pensieri (2044-2045-2046)

quelle che trattano d’uomini ec. ec. ec. Quando anche abbia, per esempio, delle figure d’animali assai piú ben fatte, che quelle d’uomini ec. ec.

A questa inclinazione, e quindi all’amor proprio da cui essa deriva e non ad altro, si deve riferire la propensione di preferenza che l’uomo ha per li coetanei, per gli uguali ec. Anch’essa tanto maggiore, quanto l’uomo è piú naturale. Il fanciullo tra’ pupazzi o favole d’uomini soprattutto si diletta di quelli che rappresentano e di quelle che trattano cose fanciullesche.  (2045) Si suol dire che l’amicizia è tra gli uguali. L’amore per certo naturalmente tende all’uguale in quanto all’ordinario. Che se è notato com’egli tende pure ai contrari, questa propensione non so primieramente quanto sia naturale, in secondo luogo ella nasce, come ho detto altrove, da un’altra disposizione della natura che c’inclina verso lo straordinario, perciò appunto che è ed in quanto è straordinario. Come, sebbene noi siamo inclinati alla bellezza, ch’é perfetta convenienza, siamo però anche inclinati alla grazia, ch’é una certa sconvenienza o non perfetta convenienza; anzi a questa piú che a quella, almeno nel nostro stato presente. La natura ha parecchie qualità e principii armonici a un tempo e contrarii, anzi armonizzati e sostenentisi scambievolmente in virtú della loro contrarietà: e l’uno de’ contrarii non solo non distrugge la teoria  (2046) dell’altro, ma anzi la dimostra (3 novembre 1821).


*    Chi vuol vedere come le facoltà umane sieno tutte acquisite e la differenza che passa fra l’acquisito e il naturale o innato, osservi che tutte le facoltà, di cui l’uomo è capace, sono maggiori assai nell’uomo maturo (e civile ec.) che nel fanciullo, se pur questi non ne manca affatto, e crescono insieme coll’uomo: laddove le inclinazioni che sono ingenite e