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(2756-2757-2758) pensieri 415

cipalmente, se non per la estrema abbondanza di preposizioni e particelle d’ogni sorta, e per l’uso larghissimo ch’ella ne fa nella composizione d’ogni maniera di vocaboli (5 giugno, ottava del Corpus Domini, 1823).  (2757)


*   Ritenere per ricordarsi o tenere a mente (vedi la Crusca in ritenere, § 7), onde ritenitiva e retentiva per memoria viene dal latino. Vedi Forcellini in Retinere fine. Aggiungi Cassiodorio, De artibus ac disciplinis liberalium litterarum, cap. V, cioè De Musica, opp. Cassiod., ed. Venet., 1729, t. II, p. 557, col. 2 (la detta opera s’intitola piú comunemente de septem disciplinis). Apud latinos autem magnificus vir Albinus librum de hac re (de Musica), compendiosa brevitate conscripsit; quem in bibliotheca Romae nos habuisse, atque studiose legisse retinemus. Vedi ancora il Forcellini in Retinentia. Il glossario non ha niente in proposito (6 giugno 1823).


*   È proprietà della nostra lingua di contrarre i participii de’ verbi della prima congiugazione, togliendo dalla loro desinenza in ato le due prime lettere, cioè at, i quali participii cosí contratti e serbano il loro valore di participii, servendo pure alla congiugazione de’ loro verbi coll’ausiliare e bene spesso passano a fare uffizio di  (2758) aggettivi, e molti semplici aggettivi della nostra lingua non sono altro che participii cosí contratti o di verbi italiani originati dal latino o d’altronde o di verbi pur latini ec. Vedi Bartoli Il Torto e ’l diritto del non si può, capo 137, e la pag. 3060-1, 3035-6 ec. Ora questo medesimo costume di contrarre in questo medesimo modo i participii in atus della prima, togliendo loro le due lettere at caratteristiche della desinenza, si vede essere stato anche fra’ latini, fra’ quali Virgilio ed altri fecero inopinus per inopinatus e da necopinatus necopinus, e cosí d’altri participii o aggettivi