Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/151

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144 pensieri (3030-3031-3032)

La morte che per gli antichi cosí attivi e di vita, se non altro, cosí piena, era talora il sommo bene, è stimata e chiamata piú comunemente il sommo male quanto la vita è piú misera. È ben  (3031) noto che le nazioni piú oppresse, e similmente le classi piú deboli e misere e schiave nella società, sono le meno coraggiose e le piú timide della morte, e le piú sollecite e gelose di quella vita ch’é pur loro un sí gran peso. E quanto piú altri le opprime e rende infelice la vita loro, tanto ne le fa piú studiose. E insomma si può dire che gli antichi vivendo non temevano il morire, e i moderni, non vivendo, lo temono; e che quanto piú la vita dell’uomo è simile alla morte, tanto piú la morte sia temuta e fuggita, quasi ce ne spaventasse quella continua immagine che nella vita medesima ne abbiamo e contempliamo, e quegli effetti, anzi quella parte, che pur vivendo ne sperimentiamo. E viceversa.

Or si applichi quel ch’io dico degli antichi e dei moderni agl’individui giovani e vecchi, in qualunque età delle nazioni e del genere umano, e troverassi proporzionatamente la medesima differenza e di circostanze e di effetti (25 luglio 1823).  (3032)


*   Visto italiano e spagnuolo participio di vedere, è manifesta contrazione di visitus, come quisto, chiesto ec. di quaesitus (vedi p. 2893, sgg.). Cosí vista sustantivo verbale italiano e spagnuolo è contrazione di visita, voce latino-barbara per visitus us cioè visus us. Cosí i composti di vedere hanno, per esempio, avvisto, rivisto, provvisto ec. La voce vista per veduta, e con altri sensi simili, ch’ella ha pure appresso di noi, è latino-barbara. Vedila nel glossario. E ch’ella sia contrazione di visita, com’io dico, e quindi visto sia contrazione di visitus, vedi il glossario medesimo in vista, 4o. Ora consideriamo.

1o, Il latino video, da cui viene il nostro vedere e