Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/243

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236 pensieri (3190-3191-3192)

stimabilissimo, non è stimato, perocch’ei conserva la natura, o non è bastantemente mutato dal naturale.

Sicché tra quello che non è stimabile e quello ch’è degno di somma stima, restano solamente stimati quelli che tengono il mezzo, e ciò gli uomini mediocri e mediocremente  (3191) degni. E ritrovasi per questa via e sotto questo rispetto, siccome per tutte l’altre vie e per ogni altro riguardo, trionfare nell’umana conversazione la mediocrità.

Né solamente alla stima del mondo, ma a qualunque altro successo nella società, come al far fortuna, all’avanzarsi nel favore o de’ principi o de’ privati, e a cose tali si può applicare la triplice distinzione e la successiva suddivisione degli uomini da me fatta fin qui, e troverannosi dovunque gli effetti corrispondere ai sopra osservati, secondo i generi e le spezie surriferite (18 agosto 1823).


*    All’amore che noi abbiamo della vita, e quindi delle sensazioni vive, dee riferirsi il piacere che ci recano negli scritti o nel discorso le parole chiamate espressive, cioè quelle che producono in quanto a loro una idea vivace, o per la vivacità dell’azione o del soggetto qualunque ch’elle significano (come spaccare), o perché vivamente rappresentano all’immaginativa questa  (3192) medesima azione o soggetto, qualunque


    portarsi bene nella società quanto un altro che sia pur di molto meno talento; perocché a lui manca l’esercizio dell’operare, del conversare, del parlare (massime di cose frivole, come bisogna ec.) e le dette sue qualità ed abitudini positive escludono anche positivamente la capacità di contrarre le abitudini e di acquistare le qualità sociali. Cosí la gravità a cui un tale individuo è necessariamente abituato, la serietà, il pigliar le cose per l’importante, e se non importano lasciarle, esclude la possibilità di acquistar la leggerezza, l’abito di dar peso naturalmente alle cose minime, di scherzare, d’interessarsi con verità per le bagattelle, di trovar materia di discorso dove assolutamente non ve n’ha ec. ec., tutte cose necessarissime in società: pigliar le cose, le materie anche importanti e serie, dal lato non importante e non serio, o trattarle non seriamente, superficialmente, scherzevolmente ec. ec. e come bagattelle ec. ec. e le profonde a fior d’acqua ec. ec.