Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/100

Da Wikisource.
(3664-3665-3666) pensieri 95

provennero, cioè al genere umano ancora indiviso e formante per anche una sola nazione. Cosí discorrasi di tutte quell’altre scoperte ec., ch’essendo maravigliosissime e parendo quasi impossibili, pur si  (3665) trovano esser comuni a tutti o quasi tutti i popoli, ancorché incólti, remotissimi, disgiuntissimi ec. (giacché dell’altre che son facili, e poco contrariate dalla natura ec. non è necessario il suppor lo stesso, non è maraviglia se ciascun popolo, ancorché rozzo, poté trovarle, se il caso che le mostrò, essendo facile e proclive ad accadere, ebbe luogo molte volte e in molti luoghi ec. piú presto qua, e là piú tardi, ma pur dappertutto, in tanto spazio di tempo quanto è ch’esistono quei popoli; e niuno argomento se ne può trarre a provare ch’elle sieno naturali, per la moltiplicità delle loro origini: perocché de’ popoli bastantemente corrotti era ben naturale che tutti, presto o tardi, le trovassero ugualmente: oltre che tali scoperte ec. facili e proclivi non sono mai causa di gran corruzione, né molta ne richieggono, né molto si oppongono alla natura, né molto contribuirono a snaturare la nostra vita e la nostra specie).

Tant’è. Popolo umano totalmente naturale e incorrotto, non esiste. Tutti i popoli, tutti gl’individui umani sono corrotti e alterati, perché  (3666) tutti hanno origine da un medesimo popolo, il quale fu corrotto prima di emetterli, o vogliamo dire prima di diffondersi e dividersi, né si sarebbe tanto diffuso e tanto diviso se prima non fosse stato corrotto. Ma questa originaria corruzione che in moltissimi popoli si fermò e non passò piú oltre, e dura anche oggidí, quasi corruzione primitiva (giacché popoli o uomini di vita veramente primitiva non si trovano, né si possono onninamente trovare, stante la corrotta origine di tutti [indicata ancora dalla Scrittura ec.]); questa corruzione, dico, secondo le diverse circostanze naturali o accidentali o qualunque, in altri passò piú o