Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/326

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(3948-3949) pensieri 321

lontanata, anche di spirito, dalla latina e dalla greca, alle quali era pur conformissima nel cinquecento ec. (vedi la p. 3937), senz’aver mutato clima ec. Certo i tempi nostri son diversissimi da quelli de’ greci e de’ latini quando anche il clima sia conforme, diversissime sono state e sono le nostre nazioni, loro governi, opinioni, costumi, avvenimenti e condizioni qualunque, sí tra loro, sí ciascuna di esse da se medesima in diversi tempi, sí dalla greca e dalla latina eziandio. Nondimeno le loro lingue e letterature sono state conformi, massime fino agli ultimi secoli, e tra loro, e tra’ vari lor tempi, e colla greca e latina ec. Sicché tal conformità non si deve attribuire né solamente né principalmente al clima, né ad altre circostanze naturali o accidentali, ma all’accidente di esser derivate effettivamente dal greco e latino, ché ben potevano non derivar da nessuno, o derivare d’altronde ec. ec.

Lascio che, come ho detto altrove, le lingue e letterature italiana e spagnuola, massime antiche, e piú quanto piú si considerano nel loro antico ed anche informe stato, e la francese antica ec., somigliano per l’indole ec. al greco forse piú  (3949) che il latino, e quasi senza forse piú che al latino, e tengono del greco ec. (6 decembre 1823).


*    Disserto as da dissero ertum (7 dicembre, Vigilia dell’Immacolata Concezione della SS. Vergine Maria).


*   Alla p. 3885. Allora l’italiano era principalmente noto e considerato dagli stranieri come lingua del Metastasio,1 e per li drammi del Metastasio, insomma come lingua dell’Opera. Peggio sarebbe se Fe-

  1. Puoi vedere la lett. 101 del Re di Prussia a d’Alembert, onde apparisce che il Metastasio s’avea fuor d’Italia per principale ingegno italiano di que’ tempi.