Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/74

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(3622-3623) pensieri 69

cioè insomma quando egli è in quello stato che noi chiamiamo particolarmente di noia. Vedi p. 3713 (7 ottobre 1823).


*    Vermiglio, vermeil, vermejo vien da vermiculus, come a pag. 3514, fine e 3515, fine. Or dunque questa voce vermiculus è comune a tutte e tre le lingue figlie per significare il rosso ec. Dunque dico io che questo significato di vermiculus dovette essere del volgare latino. E tanto piú, quanto è noto che il color della porpora ec. si faceva appunto con certi vermicelli. Vedi gli antiquarii e fra gli altri la Dissertazione del Cav. Rosa sulla porpora. Onde è naturalissima la metafora da’ vermicelli, vermiculi, al color rosso, e specialmente al rosso profondo, vermiglio, qual doveva essere  (3623) quel della porpora, che noi ben potremmo chiamare vermiglio. Niente meno che sia naturale la metafora da’ vermicelli a quell’opus vermiculatum che si trova detto pure vermiculus (vedi Forcellini). Anzi assai piú naturale è quella che questa. E notisi che l’uso di fare il color della porpora ec. co’ vermetti fu dismesso da gran secoli addietro, tanto che ora non si può certamente sapere che sorta di vermetti fossero quelli. E s’io non m’inganno, l’uso medesimo della porpora propria fu tralasciato ne’ tempi bassi, a causa del suo gran costo, e della povertà di que’ tempi, e dell’interrotto commercio colle Indie, d’onde, se non fallo, s’avevano que’ vermicelli, o dove le porpore si fabbricavano ec. Laonde, essendo evidentissimo che il significato di rosso a vermiculus venne dal detto uso; ed essendo questo uso antichissimo, e fino ab antichissimo dimenticato o tralasciato; ed essendo detta significazione comune a tutte le tre lingue figlie della latina, le quali da’ tempi romani in poi non ebbero fra loro alcun commercio diretto e notabile ec. se non negli ultimi tempi; ed essendo detta voce e significazione in tutte