Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1183
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* Il pensiero precedente intorno all’effettiva necessità di tanti oggetti di lusso ec. per mantenere e dar motivo al commercio, necessario alla civiltà, quando anche i detti oggetti non sieno effettivamente e per se stessi né bisognevoli né utili alla vita, merita di essere ampliato; perché i detti oggetti costando infiniti travagli all’umanità si vede come sia necessaria alla civiltà l’inciviltà, alla perfezione l’imperfezione (nel senso in cui chiamiamo perfezione il suo contrario), alla umanità e delicatezza e raffinatezza ec. la barbarie della società (18 giugno 1821).
* Quello che ho detto altrove intorno alla diversa impressione che fanno ne’ fanciulli i nomi propri (e si può aggiungere le parole di ogni genere) e alle diverse idee che loro applicano di bellezza o di bruttezza, secondo le circostanze accidentali di quell’età, serve anche a dimostrare come sia vero che il bello è puramente relativo, e come l’idea del bello determinato non derivi dalla bellezza propria ed assoluta di tale o tale altra cosa, ma da circostanze affatto estrinseche al genere e alla sfera del bello.
Ed ampliando questa osservazione, se noi vorremo vedere come i fanciulli a poco a poco si formino