Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1182

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[p. 466 modifica] letto e come si può notare a prima giunta anche negli altri scrittori di quella età e delle circonvicine e generalmente di tutti gli scrittori latini e greci di corrotta e affettata eleganza e rettorica. Questa voce fusa è stata notata dal Mai nell’indice Rerum notabiliorum e dal Furlanetto nell’Appendice al Forcellini. Vedi pure il Forcellini e il glossario in saccus, sextarius, poiché noi diciamo le sacca, le staia. Dal che si potrebbe dedurre che l’antico volgo latino dicesse similmente murum, pugnum, fructum, lectum, sostantivo, digitum, anellum, risum, nel genere neutro, o almeno nel plurale (oltre il mascolino che abbiamo in tali plurali anche noi) mura, pugna, fructa, lecta, digita, anella, risa, come noi diciamo le mura, le pugna, le frutta, le letta, le dita, le anella, le risa e simili, quantunque non resti notizia precisa di queste voci latine, come fino a pochi anni addietro non si aveva notizia della voce che abbiamo veduta e che restava pure nell’italiano. Fructa e mura, neutri plurali, si ritrovano anche nel latino barbaro (Du Cange). Lectum, sostantivo neutro, è usato da Ulpiano nel Digesto, e vedi Forcellini. Risus us dicono i buoni [p. 467 modifica]latini. Eppure essi dicono jussus us e parimente jussum i; e cosí altri tali verbali della quarta congiugazione (ché risus è un puro verbale) gli fanno talora neutri della seconda, come pur gustum i, per gustus us ec., su di che vedi p. 2146 e 2010, se vuoi (18 giugno 1821).


*    Alla p. 1173. Cosí dico pure delle gemme e di tanti altri oggetti o di uso o di lusso, difficilissimi a procacciarsi e non possibili senza infiniti travagli e disastri, ma che d’altra parte si considerano appresso a poco come necessari alla vita civile e servono effettivamente o sono anche necessari al commercio fra le nazioni (che senza molti di tali oggetti e di tali bisogni non sussisterebbe), fonte principale della civiltà e quindi della pretesa felicità del genere umano.