<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1275&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712201216</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1275&oldid=-20130712201216
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1275 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 52modifica] questo si possa fare nella lingua latina che è una delle antichissime, delle meglio conosciute e delle meglio accomodate a tali ricerche, abbiamo cercato di indicarlo colla scorta della filologia e dell’archeologia, mostrando come dalle parole latine si possa trarre la radice monosillaba, e colla scorta della filosofia la quale insegna che le prime lingue dovettero essere per la piú parte monosillabe e composte quasi di soli nomi; mostrando molti accidenti delle parole latine, considerati finora come qualità essenziali, il che nuoce, come è chiaro, infinitamente alla invenzione delle estreme radici, ed arresta il corso delle ricerche etimologiche lungi dalla sua meta, e in un punto dove elle non debbono arrestarsi, come se già fossero giunte alle ultime origini ed agli ultimi elementi delle parole. Abbiamo insomma cercato di ridurre l’analisi e la decomposizione delle parole latine ad elementi piú semplici; cosa giovevolissima alla cognizione delle loro origini e radici; come infiniti progressi ha fatto la chimica quando ha scoperto che quei quattro che si credevano primi elementi erano composti, ed è giunta a trovar sostanze, se non del tutto elementari ed ultime esse stesse, certo molto piú semplici delle prima conosciute.