Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1408

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[p. 142 modifica] ai seicentisti quel piacere che dà a noi il buono stile, e il buono stile non glielo dava.

Eccetto che, siccome i dettami, la forza, il senso, l’influenza della natura, ponno ben essere offuscate e debilitate, ma non estinte in verun secolo, e da verun costume, opinione ec., però è ben verisimile che i seicentisti, sebben trovassero piú bello quello stile barbaro che il buono, pur non ne provassero quel piacere [p. 143 modifica]che proviamo noi del buono, cioè naturale; se ne saziassero facilmente ec. Questa era conseguenza non del falso bello, ché nessun bello è falso, ma della falsata natura delle cose, che anche in que’ tempi era la stessa.

Ma quante ripugnanze colla natura, ci fa passare per belle anche oggidí l’assuefazione ch’é una seconda natura! Quanto differiscono nel gusto anche i secoli, che nel grosso e complessivamente son di buon gusto! Quante diverse opinioni intorno a questa o quella bellezza, o parte di lei, produce la stessa civiltà, che, 1o, è diversa e varia ne’ vari luoghi e tempi ec.; 2o, varia bene spesso dalla natura