Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1535

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[p. 217 modifica] bontà e per l’amore scambievole di lui verso i popoli, e de’ popoli verso loro, non furono e non saranno mai fuorché in un sistema di tranquillo, sicuro, ma assoluto dispotismo. Né un Giuseppe II, né un Enrico IV, né un Marco Aurelio, né altri tali non sarebbero stati in un regno come quello di Falaride e come altri antichi, quando il popolo cozzava colla tirannide che soffriva; né in una monarchia costituzionale, alla moderna, quando il principe cozza col popolo che non può vincere. Le ragioni le vedrai facilmente, e consistono nell’egoismo, che è la cagione tanto della clemenza quanto della crudeltà e della tirannide de’ principi e determina i loro caratteri a questa o a quella, secondo [p. 218 modifica]la diversità delle circostanze. Augusto sarebbe forse stato un buono ed amato principe, se la sua tirannide fosse stata tranquilla e se il tempo e le circostanze le avessero permesso di esserlo ec. ec. ec (20 agosto 1821).


*    A quello che ho in molti luoghi detto e spiegato della inclinazione irresistibile che l’uomo sociale contrae al partecipare altrui